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Quando ci si apre a nuove fasi è normale tornare con il pensiero alle prime. La nostra cornice ci fa compagnia dal primo evento, il lancio ormai lontano dell’azienda e del primo gioco. Cercavamo qualcosa di speciale, per presentarci al pubblico. E qualcosa di speciale trovammo, nei mercatini romani di Porta Portese. Uno specchio. Grande e bellissimo, fiabesco, quasi irreale. Sembrava fosse uscito dritto dritto da una favola, da un’avventura fantasy. Lo portammo a casa, trattandolo come una reliquia e non vedevamo l’ora di apporre il nostro logo.
Il giorno precedente alla partenza, eravamo pronti a lanciarci nella nostra avventura, e con noi era pronto il nostro specchio. Ci pareva una metafora bellissima, ci pareva il giusto sistema per cominciare.
Dieci minuti prima di partire, appoggiato con tutte le cure su uno dei divani della sede, aspettava di fare la sua figura nel primo, tanto desiderato, stand. Un auspicio bellissimo. Pensavamo.
La storia prosegue con un rumore di vetro in frantumi, e con un gatto nero di oltre otto chili, orgoglioso membro del Barone fin dall’inizio, che scappa via dalla stanza. Gregory House (il gatto, perlappunto) era passato sul nostro bellissimo specchio, e nel decidere di saltare sullo schienale del divano, aveva fatto una leggera pressione su quel bizzarro pavimento, balzando via e spaccando tutto.
Ci fermammo, quel primo giorno della nostra impresa, guardando esterefatti il nostro buon auspicio, uno specchio, infranto completamente da un enorme gatto nero di nome Gregory House. Dopo un momento di silenzio, incredulità, sconforto e sorpresa confluirono in una risata di cuore.
Siamo ancora qui, che ridiamo davanti agli specchi che si rompono. E il nostro buon auspicio, senza i suoi vetri, ma a parte questo, intonso, come lo trovammo in quel mercatino, è anche lui, ancora qui. Non ce ne siamo mai più voluti separare.
Bentrovati a tutti. Ci aspetta un anno pieno di grandi novità! Restate con noi!
P.S. Il gatto dorme ancora su quel divano.